Quando il cliente dice “ci penso” (e poi sparisce)

Ci siamo passati tutti.

Presenti la tua offerta, sei sicuro che andrà bene, il cliente annuisce, sembra convinto.

Poi arriva quella frase: “Ci penso un attimo e ti faccio sapere.”

Lo sai cosa vuol dire, vero? Nella stragrande maggioranza dei casi… non ti farà sapere.

Ma non perché non sia interessato.

Il problema è che, mentre tu aspetti con il fiato sospeso, lui torna nella sua routine, travolto da altre priorità.

E quel momento caldo si raffredda, giorno dopo giorno. Fino a diventare… silenzio.

E allora: cosa fare?

Il punto non è spingere.

È mantenere viva la fiamma dell’interesse.

Il “ci penso” può essere un’opportunità, se impari a gestirlo bene.

La prima cosa da fare è non lasciarlo evaporare.

Dopo 24 ore, puoi scrivere una mail gentile.

Non con l’ansia del venditore, ma con la sicurezza di chi sa che il proprio servizio può davvero aiutare.

Frasi come: “Intanto che ci pensi, ti lascio un approfondimento che potrebbe aiutarti nella scelta.” oppure: “Spesso in questa fase emergono dei dubbi. Se ti va, scrivimeli e li affrontiamo insieme.”

Il segreto? Essere utili, non pressanti.

Presenti, ma non invadenti.

Un altro trucco?

Quando finisce un incontro o una call, non chiudere mai senza un prossimo passo definito.

Anche fosse un semplice: “Va bene, ci risentiamo tra 3 giorni.”

Questo sposta l’inerzia dal dubbio all’azione.

Il “ci penso” è il limbo delle vendite.

Ma non dev’essere la fine della storia.

Può essere l’inizio di una relazione più solida, se sai come coltivarla.

Nel mio corso Sales Mastery University aiuto anche in questo gli imprenditori, ad affrontare questa sfida che sembra bloccare tutto.

Ecco una frase che mi ripeto ogni volta che sento quelle due parole magiche:

Ogni ‘ci penso’ è un bivio: o lo segui, o lo perdi.”

Alle tue vendite,

Giuliano De Danieli

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