Follow-up: la strategia che riaccende trattative

Ci sono momenti in cui una trattativa sembra scivolare dalle mani.

Non perché il cliente abbia detto “no”, ma perché è semplicemente sparito.

E quante volte ti è capitato di pensare: “Era interessato, poi non si è più fatto vivo”?

Ecco, è proprio lì che entra in gioco il follow-up.

Troppi venditori lo vivono come un fastidio, o peggio ancora come un gesto di pressione.

In realtà è tutt’altro: è cura, attenzione, presenza.

È come dire al cliente: “Non ti ho dimenticato. E credo ancora che possiamo fare qualcosa di utile insieme.”

Perché il follow-up è una forma di rispetto

Non stai insistendo. Stai dimostrando che ci tieni.

Un ricontatto ben fatto non suona mai come un tentativo di chiudere a tutti i costi, ma come un gesto di professionalità elegante.

E questo, il cliente, lo sente.

Il follow-up è un ponte: riapre conversazioni, chiarisce dubbi rimasti sospesi, ridà vita a trattative che sembravano spente solo perché il ritmo si era interrotto.

Un gesto piccolo, un effetto enorme

Ne parlo spesso anche nei miei contenuti: una mail empatica, un messaggio ben calibrato, una chiamata nel momento giusto… valgono quanto un’intera campagna marketing.

Non perché siano tecniche miracolose, ma perché parlano la lingua dell’attenzione.

Il cliente vive in un mondo pieno di distrazioni.

Non sempre ti ignora: a volte semplicemente si perde.

E allora il tuo compito è riportarlo gentilmente sulla traiettoria.

Un ricontatto può salvare una trattativa

Il 90% delle trattative perse potrebbe ancora essere recuperato.

Non serve una strategia complicata: spesso basta un messaggio in più, un ritorno rapido, un tocco di sensibilità commerciale.
Scrivere: “Hai ancora domande? Vuoi che ti aggiorni?” funziona infinitamente meglio di “Allora, decidiamo?”.

Ed è proprio questo uno dei punti che approfondisco anche dentro SMU (Sales Mastery University), dove il follow-up non è una tecnica ma una mentalità: una presenza costante, elegante, mai invadente.

Non aspettare l’ultimo minuto

Ogni giorno in cui non fai follow-up è un giorno in cui potresti perdere un cliente non per mancanza di interesse, ma per mancanza di presenza.

E questo sarebbe un peccato. Perché spesso basta davvero poco per riattivare l’attenzione e riportare in vita una trattativa che sembrava destinata a spegnersi.

Nel mondo delle vendite vince chi sa restare.

Chi sa tornare nel momento giusto.

Chi sa essere ricordato per la cura, non per l’invadenza.

E il follow-up è esattamente questo: una carezza commerciale che seduce senza forzare.

Alle tue vendite,

Giuliano De Danieli

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